venerdì 30 novembre 2012

Le abbuffate...

"...All'estremo opposto di un'alimentazione ipercontrollata e iperrazionale, vi sono le abbuffate, in alcuni casi indiscriminate, di coloro che si ingozzano di tutto ciò che hanno a disposizione o, in altri casi, di tutto ciò che trovano maggiormente calorico e ricco di grassi. Una sorta di perdita di controllo, in certi casi, o di volontaria e deliberata infrazione di tutti i vincoli, i divieti, i limiti, le ristrettezze a cui si erano sottoposti sino a quel momento...
Una forma di rivendicazione di se stessi, della propria esistenza, delle proprie esigenze.
La materialità del cibo a cui fanno ricorso, che si concretizza in molti casi, in aumento ponderale, può essere finalizzata ad una rivendicazione di un prorpio spazio fisico, di un'esistenza fisica e psichica che ha bisogno di imporsi concretamente.
Si tratta, quindi, di cibo per esternare la propria aggressività; altre volte per compensare un vuoto che non si riesce a colmare, e a cui la materialità dovrebbe sopperire; per superare la noia; come attività ludica; come mezzo per soffocare i pensieri, emozioni, vissuti. Il peso della digestione ottunde la mente, rende stanchi, assonnati,inermi, incapaci di riflettere, di agire, e, in definitiva, sebbene con dolore, di mantenere lo status quo.
Nel momento in cui il cibo viene assunto per riempire un vuoto interiore, l'impulso orale non è più una manifestazione di sicurezza orale, ma di una sua assenza, se la fame fisiologica perde completamente il suo ruolo..."

"Il cibo come fonte di essere e ben-essere"
Anna Fata

giovedì 15 novembre 2012

L'Importanza Delle Parole 2

"Lo que me gusta de tu cuerpo es el sexo.
Lo que me gusta de tu sexo es la boca.
Lo que me gusta de tu boca es la lengua.
Lo que me gusta de tu lengua es la palabra."

Julio Cortazar




"Quello che mi piace del tuo corpo è il sesso.
Quello che mi piace del tuo sesso è la bocca.
Quello che mi piace della tua bocca è la lingua.
Quello che mi piace della tua lingua è la parola.”